mercoledì 11 settembre 2013

RECENSIONE LIBRO: "Viaggio al centro della Terra" di Jules Verne



Pur non essendo un genere da me adorato quello fantascientifico, "Viaggio al centro della Terra" mi ha piacevolmente sorpresa. Verne affronta il suo viaggio verso il centro della Terra trasmettendoci tutto il suo entusiasmo. Racconta in un brevissimo romanzo la sua avventura riempiendolo di contenuti ironici, scientifici e avventurosi. Certo, è vero che per noi, uomini che vivono nel ventunesimo secolo, la storia di Jules Verne ricca di personaggi e luoghi fantastici è praticamente frutto della sua semplice immaginazione. Ma, da come la storia ci insegna, l'ottocento è stato il periodo in cui tutte le scienze cominciarono a muovere i primi passi. Un uomo che leggeva il romanzo di Verne in quel periodo lo affrontava con interesse perché vedeva in quel che leggeva una sorta di "verità alternativa". Il mio pezzo preferito è stato quando Verne, Axel e Hans (la guida esperta che i due avevano pagato in Islanda per aiutarli) arrivano nel punto dove Saknussem era giunto prima di loro. I tre, ormai vicini al centro della Terra, non riescono però a superare il masso trovato lungo il cammino; dopo aver cercato di farlo esplodere si ritrovano sull'Isola di Stromboli a causa dell'esplosione effettuata dalla dinamite usata per far saltare il masso. Anche se il linguaggio è un po' difficile e i periodi sono abbastanza lunghi, questo romanzo è stato piacevole e "divertente".


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