Ma come siamo arrivati al DNA? Chi mai ha pensato di studiare tutto questo? La storia è lunga! Cerchiamo di riassumerla in breve.
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G. Mendel (1822-1884) |
- Tutto cominciò nel 1857 quando il monaco G. Mendel pose le basi della genetica. Egli condusse un luuuungo esperimento, durato circa 8 anni, coinvolgendo più di migliaia piante di piselli. Egli diede l'idea base dell'ereditarietà.
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P. Levene (1869-1940) |
- Nel 1929 P. Levene identificò i costituenti di una molecola di DNA. Egli dimostrò che le componenti del DNA erano collegate nell'ordine fosfato-zucchero-base. Definì ognuna di questi come nucleotidi e, inoltre, suggerì che una molecola di DNA è costituita da nucleotidi legati insieme attraverso gruppi fosfato. Tuttavia, egli pensò che la catena era breve e che le basi fossero ripetute tutte nello stesso ordine fisso.
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O. Avery (1877-1955) |
- Dopo ricerche durate anche dieci anni condotte sui batteri, nel 1943 O. Avery ( insieme con i suo collaboratori) arrivarono alla conclusione che il materiale genetico della cellula fosse il DNA. Questa scoperta fu riconosciuta solo successivamente perché si pensava che il DNA (formato da quattro diversi nucleotidi) era troppo semplice per eseguire il compito enormemente complesso di portare l'informazione ereditaria.
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R. Franklin (1920-1958), J. Watson (1928), F. Crick (1916-2004) |
- Successivamente R. Franklin, ricercatrice, osservando i raggi X si accorsero che il modello mostrava due pioli; scoprì così PER PRIMA che il DNA aveva forma elicoidale. La loro scoperta fu però "rubata" da Watson e Chrick, che nel 1953, osservando gli appunti che la Franklin aveva messo insieme nel tempo, formularono e progettarono il loro modello a doppia elica.
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