lunedì 15 aprile 2013

Il codice della vita

Tutto cominciò negli anni Quaranta quando ormai i dubbi sull'esistenza dei geni erano definitivamente
scomparsi. Grazie ai progressi ottenuti nel campo della genetica si sapeva che questi erano contenuti nei cromosomi; una svolta decisiva si ebbe quando gli scienziati si resero conto del fatto che i cromosomi portavano al loro interno un'enorme quantità di informazioni ereditarie. 
I cromosomi sono formati da atomi disposti, a loro volta, in molecole. Alcuni interrogativi sui cromosomi diedero il via all'immensa ricerca di cui si occupa il campo della genetica molecolare. Furono effettuate numerose analisi chimiche e dalle prime scaturì che il cromosoma eucariote è costituito da acido deossiribonucleico (meglio conosciuto come DNA) e da proteine; questi due protagonisti del cromosoma sono presenti in esso in quantità più o meno uguali. Le proteine erano le "candidate perfette" al ruolo di "materiale genetico", ma col passare del tempo tutto cambiò... 
E' vero ne abbiamo già parlato precedentemente del DNA, ma è bene sempre ricordare alcune cose fondamentali. Noi del DNA sappiamo che: 
  • è un polimero formato solamente da quattro diversi tipi di nucleotidi;
  • esso venne isolato per la prima volta dal medico tedesco F. Miescher nel 1869;
  • inizialmente non venne considerato come portatore del materiale genetico e fu preso in considerazione dopo lunghe ricerche effettuate sui virus che aggrediscono i batteri (batteriofagi);
  • il DNA entra nella cellula ed è in grado di dirigere le informazioni;
  • (naturalmente il resto delle informazioni sono contenute nel mio post e spiegate meglio nel sito il DNA.
Con il passare del tempo si ebbero conferme sul fatto che il DNA avesse il ruolo di trasmettere le informazioni genetiche. Questo fu confermato dal biologo molecolare statunitense A. Mirsky che fu in grado di dimostrare che le cellule somatiche presenti in una qualsiasi specie di organismi contengono uguali quantità di DNA; i gameti, invece, ne contengono l'esatta metà. Infine il biochimico E. Chargaff analizzando il contenuto di purine e pirimidine si rese conto che le basi azotate sono presenti in proporzioni uguali soltanto negli individui di una stessa specie. 


Sitografia: Wikipedia, Zanichelli OnLine, il DNA, Learn Genetics. 

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