giovedì 2 maggio 2013

La PCR

Nel 1986, il biochimico statunitense K. Mullis (1944-) mise a punto un metodo di laboratorio per riprodurre copie multiple di di frammenti di DNA. Questo processo avveniva tramite una reazione a catena della polimerasi, meglio conosciuta come PCR.
Questo processo è in grado di sintetizzare un piccolissimo campione di DNA e di sintetizzare in vitro milioni di copie un suo specifico segmento.




Il metodo si basa sulla ripetizione continua di tre reazioni:

  1. FASE DI DENATURAZIONE: la soluzione viene riscaldata in modo che i due filamenti della doppia elica di DNA si separino;
  2. FASE DI ANNEALING: la soluzione viene raffreddata per permettere ai primer di attaccarsi alle loro sequenze complementari;
  3. FASE DI ALLUNGAMENTO: le molecole di DNA polimerasi cominciano ad aggiungere nucleotidi a partire dai siti in cui si sono attaccate le sequenze di innesco.
Il funzionamento ottimale di questa tecnica dipende dall'utilizzo di una DNA polimerasi particolare (Taq-polimerasi) che non si denatura a seguito dei molti cicli di riscaldamento e raffreddamento a cui viene sottoposta.
Il metodo PCR viene usato per la diagnosi prenatale delle malattie genetiche, per la ricerca di infezioni causate da virus latenti e per produrre grossi quantitativi di sequenze selezionate di DNA umano in un brevissimo lasso di tempo.

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