I primi studi di genetica vennero condotti da G. Mendel;
egli, infatti, è anche riconosciuto come il padre della
genetica.
L’importanza del lavoro di Mendel è legata all’introduzione
di un rigoroso metodo scientifico. Mendel utilizzò un approccio metodologico
del tutto innovativo che prendeva queste tappe:
·
Mise a punto un’ipotesi di lavoro;
·
Pianificò gli esperimenti con cura;
·
Studiò i discendenti di varie generazioni
successive;
·
Contò il numero dei discendenti e analizzò i
risultati ottenuti;
·
Organizzò i dati in modo tale da rendere la loro
valutazione semplice e oggettiva.
Egli osservò che nella prima generazione F1 tutti i
discendenti mostravano solamente uno dei due presenti nei genitori, egli definì
questo carattere dominante; l’altro
carattere venne chiamato recessivo.
Mendel formulò tre leggi diverse basandosi sui risultati
ottenuti:
- 1. Legge della dominanza: dall’incrocio tra due organismi che differiscono per una coppia di caratteri si ottengono solo individui che mostrano il carattere dominante;
- 2. Legge della segregazione: ogni individuo ha coppie di fattori per ogni unità ereditaria e i membri di una coppia segregano nella formazione dei gameti;
- 3. Legge dell’assorbimento: dall’incrocio di due eterozigoti della generazione F1 si ottiene una seconda generazione in cui i caratteri segregano in maniera del tuto indipendente dando origini a nuove combinazioni in proporzioni definite.
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