martedì 14 maggio 2013

Mendel e la genetica classica


I primi studi di genetica vennero condotti da G. Mendel; egli, infatti, è anche riconosciuto come il padre della
genetica.
L’importanza del lavoro di Mendel è legata all’introduzione di un rigoroso metodo scientifico. Mendel utilizzò un approccio metodologico del tutto innovativo che prendeva queste tappe:
·         Mise a punto un’ipotesi di lavoro;
·         Pianificò gli esperimenti con cura;
·         Studiò i discendenti di varie generazioni successive;
·         Contò il numero dei discendenti e analizzò i risultati ottenuti;
·         Organizzò i dati in modo tale da rendere la loro valutazione semplice e oggettiva.
Egli osservò che nella prima generazione F1 tutti i discendenti mostravano solamente uno dei due presenti nei genitori, egli definì questo carattere dominante; l’altro carattere venne chiamato recessivo.
Mendel formulò tre leggi diverse basandosi sui risultati ottenuti:
Mendel condusse i suoi esperimenti sulle piante di pisello
  • 1.       Legge della dominanza: dall’incrocio tra due organismi che differiscono per una coppia di caratteri si ottengono solo individui che mostrano il carattere dominante;
  • 2.       Legge della segregazione: ogni individuo ha coppie di fattori per ogni unità ereditaria e i membri di una coppia segregano nella formazione dei gameti;
  • 3.       Legge dell’assorbimento: dall’incrocio di due eterozigoti della generazione F1 si ottiene una seconda generazione in cui i caratteri segregano in maniera del tuto indipendente dando origini a nuove combinazioni in proporzioni definite.


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